Vandoncourt è un comune nel Doubs, in Borgogna, Franche-Comté, al confine con Belfort, una quindicina di chilometri a sud est di Montbeliard.
Il comune in cui spazia l'altitudine tra i 370 ei 611 m si trova su un altopiano che è una transizione tra i Vosgi e Alsazia, a nord, a sud del Giura, la Svizzera ad est e la pianura della Saona ovest.
Piccolo maniero passò sotto il dominio dei conti di Montbéliard nella metà del XIV secolo, Vandoncourt subisce poi la sovranità dei duchi di Wuerttemberg e ha sofferto tanto e hanno aderito alla Riforma protestante, ma è rimasto molto di maggioranza, anche dopo l'incorporazione in Francia nel 1792.
Borgo agricolo e artigianale vocazione (opere unghie), è la roccaforte della famiglia Peugeot. Nel ventesimo secolo, resiste l'esodo rurale e oggi conta circa 870 abitanti. Dal 1971 Vandoncourt anche acquisito una certa notorietà attraverso la definizione di un sistema di "democrazia partecipativa", che porta la gente non eletto per co-gestire con il consiglio comunale della città (soprattutto in termini di pianificazione urbana, della finanza e delle operazioni tempo libero).
Il suo patrimonio storico, il suo ambiente come la sua vitalità associativa, fanno un piacevole passo.
Membro dell'associazione delle piccole città di carattere Comtois che riunisce i comuni rurali determinati a preservare il loro patrimonio edilizio e paesaggistico, il villaggio ha alcuni siti molto interessanti da scoprire seguendo il circuito del patrimonio di Vandoncourt.
Il circuito inizia a Damassine, "Casa della natura e dei frutteti", che perpetua la tradizione arborea dei frutteti nel Pays de Montbéliard. Il sito comprende uno spazio espositivo, un orto didattico, un torchio e una casa del miele. Gli eventi sono programmati durante tutto l'anno.
Prosegui verso il tempio, costruito nel 1769 sul sito di un vecchio edificio. Ha una navata rettangolare con abside, e un campanile quadrato dalle spesse mura che contiene due grandi campane del XX secolo. Si noti che il soffitto della navata è costituito da un pezzo unico, sospeso all'intelaiatura. Le moderne vetrate danno una nota colorata all'austerità dell'insieme. Un tempo un cimitero circondava l'edificio. All'esterno sono rimaste tre lapidi e, a livello della pavimentazione del coro, rimangono le tombe dei pastori del XVII secolo.
La scoperta del borgo continua con la sua casa fortificata, nei pressi della località detta "le Tilleul". Più volte rimaneggiato, l'edificio era un tempo residenza del balivo (rappresentante del signore), e vi si conservavano in cantine a volta le provviste comuni destinate a scongiurare le carestie. Nelle vicinanze, nel 1791 era stato piantato un tiglio come "albero della Libertà". Diventato pericoloso, è stato sostituito da un albero più giovane.
Sempre nel borgo, raggruppato attorno ad una via circolare, sono ancora presenti alcuni antichi casolari con tetti aggettanti e spioventi.
Sempre sul territorio comunale, poi andare a Pont Sarrazin, uno dei siti classificati del Pays de Montbéliard. Si tratta di un arco calcareo naturale, in mezzo alla foresta, alla fine di una ripida valle predisposta per il cammino. L'anfiteatro naturale di cui è l'elemento centrale ha ispirato molti artisti e ha fatto da cornice a numerosi spettacoli di suoni e luci.
Terminare oltre, sulle alture di un vasto prato con flora di media montagna, dove è stata installata una tavola di orientamento da cui si offre al visitatore una vista panoramica, dal Jura Lomont ai Vosgi, fino a Belfort, passando per il bacino urbano del Pays de Montbéliard.
Per i dilettanti, il paesaggio collinare è anche favorevole a numerose escursioni. Il GR5 che collega il Mare del Nord al Mediterraneo attraversa il territorio e si possono considerare altri circuiti.